Pan di legno e vin di nuvoli. Cosi si diceva una volta, quando c'era una buona dose di miseria in montagna. Agli inizi del secolo la dieta media era infatti a base di castagne (pan di legno) e acqua (vin di nuvoli).
Va da sé che il pan di legno, nonostante il benessere del dopoguerra, sia rimasto un elemento culturale fondamentale della media e alta valle del Reno, come di tutta la montagna.
Una volta raccolte, le castagne venivano portate nei numerosi essiccatoi ancora presenti (per lo più in rovina) tra i monti. Il proprietario faceva essicare i frutti del castagno attraverso un processo lento che ancora oggi viene riutilizzato tramite legno di castagno che garantisce temperature uniformi per un periodo di tempo fino a 40 giorni
Solo una volta essiccate e accuratamente sbucciate le castagne erano e sono pronte per il mulino, e per dare vita alla famosa farina di cui tutti conosciamo i sottoprodotti, castagnaccio e necci di castagne in primis.
Oggi il prodotto viene venduto dalle associazioni del territorio che promuovono qualità e tradizione, nel rispetto dell'ambiente finalizzato a un prodotto eccellente e carico di storia.
Ringraziamo "Castanicoltori Alta Valle del Reno" per gli approfondimenti.