



La Valle del Reno è stata protagonista indiscussa dei tragici eventi legati alla seconda guerra mondiale. Due sono principalmente i filoni che si possono seguire, attraverso itinerari di impatto forte e suggestivo:
- La resistenza, che riguarda gli episodi di scontri e di rappresaglia di cui Marzabotto, il parco di Monte Sole ma più in generale tutta la montagna è stata protagonista e per i quali ha versato un prezzo in termini di vite umane altissimo.
- Il fronte, ovvero tutto quello che riguarda i combattimenti tra esercito regolare tedesco e l’avanzata degli alleati dal sud Italia, con particolare riferimento alle battaglie della zona di Iola, Montese e Grizzana, ad opera dei soldati brasiliani e sud-africani;
Questa sezione è dedicata al secondo itinerario, Il Fronte. Nella categoria Itinerari Medio Reno è possibile scorrere l’itinerario La Resistenza.
Le terre e i crinali dove è scorso il sangue di tanti ora sono tranquille e ricoperte di una mite natura, ma non hanno dimenticato. La linea Gotica, fronte di guerra dal 1944, solca ancora le montagne dell’appenino Tosco Emiliano. Vi proponiamo un percorso che si allunga da Ronchidoso fino al Monte Belvedere, teatro della omonima battaglia, fino ad arrivare al borgo di Castelluccio, paese martoriato da ambo i contendenti della linea gotica. Ricalchereti i passi di coloro che vennero ad uccidere e di coloro ai quali dobbiamo la nostra vita e tutto ciò che è nella nostra vita.
Oltre ad essere un sentiero con bellissimi punti panorami sulle vallate bolognesi e modenesi, rappresenta un importante capitolo di storia e sopravvivenza nei boschi dell’Appennino durante gli anni durissimi della guerra.
Tempo richiesto: Una giornata.
Distanza percorso completo A/R dal Santuario di Ronchidoso: 10 km.
Fattibilità: Automuniti + Trekking o Biking, oppure Biking.
Nel link in fondo alla pagina la brochure illustrativa con tutta la mappa del percorso (pagina 5).
Descrizione del percorso:
- Partenza da Gaggio Montano (qui la posizione gps) e risalita verso il Santuario di Ronchidoso. Gaggio dista meno di 10 chilometri da Porretta Terme, ed è cosparso di simboli e memoriali in ricordo della seconda guerra mondiale e del prezzo pagato da queste popolazioni, in particolare il celebre Faro (ulteriori informazioni nella sezione “Identità e Storia Locale”), da cui si può godere di una bellissima vista sulla vallata (qui la posizione gps del faro, distante pochi passi dal centro del paese).
- La strada che da Gaggio Montano conduce al santuario di Ronchidoso (qui il percorso auto) è di soli sette chilometri, lo suggeriamo in particolar modo agli amanti della bicicletta, visti gli impareggiabili paesaggi che offre alla vista. Dal Santuario di Ronchidoso, noto anche come Chiesa dedicata alla Madonna degli Emigranti (qui la posizione) inizia il sentiero tematico sulla Linea Gotica. Ulteriori informazioni sulla storia della Chiesa nella sezione “Chiese e Santuari”. Nei locali attigui al santuario, come ricorda una lapide, nel giugno 1944 si costituì la locale brigata partigiana Giustizia e Libertà. La località è nota anche per l’eccidio del 29 settembre 1944, quando i tedeschi trucidarono per rappresaglia 68 persone, in gran parte donne e bambini, incendiando poi le case della zona. Dopo la conquista del monte Belvedere, la pineta di Ronchidoso venne presa nella serata del 20 febbraio 1945 dagli uomini del 2o battaglione dell’85o reggimento della 10a divisione da Montagna americana. Nell’area, oltre a diverse “fox hole” americane, sono ancora visibili gli apprestamenti difensivi tedeschi, costituiti da trincee, rifugi e una fitta rete di camminamenti.
- Arrivati all’ingresso della Chiesa e lasciate le macchine (o proseguendo in bici), sulla sinistra, si prende il percorso CAI 404/4 che conduce in vetta al Monte Belvedere. Tutto il percorso si snoda lungo quello che una volta era l’insieme di trincee e rifugi della Linea Gotica. Questo crinale, infatti, fu fortificato dai tedeschi con una fitta rete di postazioni collegate fra loro da camminamenti a partire dalla tarda estate 1944. Dopo meno di un’ora di cammino lungo il sentiero si arriva in vetta al Monte Belvedere, dove si trova il monumento alla 10a Divisione di Montagna. Il monte Belvedere è la vetta più alta (1.140 m. slm.) dello spartiacque tra le valli del Reno e del Panaro. Caposaldo d’importanza strategica fin dall’antichità, sede di un castello oggi scomparso, sulla seconda Linea Gotica rappresentò uno dei principali baluardi difensivi tedeschi, dove la 232a divisione resistette per tutto l’autunno-inverno 1944-’45 ai ripetuti attacchi di americani e partigiani. Soltanto il mattino del 20 febbraio 1945, dopo l’avvio dell’Operazione Encore (l’offensiva alleata per liberare i crinali a nord della statale 64 Porrettana), i “mountaineers” americani del 3o battaglione dell’85o reggimento della 10aDivisione da Montagna e riuscirono, dopo un’aspra battaglia, a cacciare i tedeschi dalla vetta. Il monte Belvedere era stato già conquistato per alcune ore nel novembre ‘44 dai partigiani della Divisione Modena Armando che dovette poi ritirarsi date le forze insufficenti a mantenerne la posizione.
- Dal Monte Belvedere si può tornare indietro verso Ronchidoso a recuperare i mezzi e ridiscendere verso Gaggio Montano, oppure, in alternativa, proseguire verso Castelluccio di Montese per effettuare l’intero anello lungo la Linea Gotica. Proseguendo infatti lungo il sentiero CAI 404/4 si arriva infatti al paese di Castelluccio (qui la posizione gps). Castelluccio è la frazione più estesa del comune di Montese. I fitti boschi della Selva e della Moscheda furono rifugio, fin dalla primavera 1944, di partigiani e renitenti. Posto sulle pendici nord del monte Belvedere, baluardo difensivo dell’ultima Linea Gotica, il paese fu poi occupato nei mesi estivi dai tedeschi, impegnati a fortificare i crinali in vista dell’arrivo da sud delle armate alleate. La presenza tedesca in un territorio che pullulava di partigiani provocò ripetuti scontri, ai quali seguì un grosso rastrellamento in agosto e alcune rappresaglie contro i civili da parte degli occupanti. Da ricordare l’esecuzione, avvenuta in paese il 1o ottobre ’44, di tre giovani, fra cui il partigiano della brigata Giustizia e Libertà “Napoleon” (Jacques Lapeyrie). Per la sua posizione prossima alle linee tedesche, Castelluccio dovette subire continui bombardamenti aerei e frequenti colpi da parte dell’artiglieria alleata, specie nei giorni dei ripetuti assalti americani al monte Belvedere negli ultimi mesi del 1944. In occasione dell’attacco decisivo, avvenuto il 19 febbraio 1945 all’avvio dell’Operazione Encore, il paese fu sotto il fuoco intenso dell’avanzata americana, con distruzioni e vittime civili. Dopo la presa del Belvedere i tedeschi si ritirarono anche da Castelluccio, mentre i “mountaineers” statunitensi proseguirono l’avanzata verso nord-est.
- A questo punto è possibile prendere il sentiero CAI 452 che da Castelluccio vi riporterà alla Pineta di Ronchidoso, e alle macchine, o, se siete in bici, alla piacevole discesa verso Gaggio Montano, dove suggeriamo di concludere la giornata con un buon pranzo a base di prodotti tipici nel ristorante “La Posta” (maggiori informazioni nella sezione “Ristoranti e Taverne”) o in uno dei locali del centro cittadino.
- Published: 25 Aprile 2025