



Il Parco del Corno alle Scale rappresenta l’attrazione naturalistica e paesaggistica più bella e frequentata di tutta la Valle del Reno. Non esiste soggiorno sensato nelle località dell’Appennino senza un’escursione nel Parco Regionale sito nel comune di Lizzano in Belvedere e facilmente raggiungibile dalle località ricettive più a valle, siano esse a Lizzano, Vidiciatico, Gaggio o Porretta Terme.
Questo itinerario è solo uno dei tanti possibili per il monte Corno alle Scale. Nella sezione “Trekking e Ciclismo Corno alle Scale” troverete tante altre possibilità escursionistiche.
Tempo richiesto: Una giornata.
Distanza percorso completo A/R dal Cavone alla Croce di Punta Sofia: 12 km
Fattibilità: bus, auto fino al alla Madonna dell’Acero, trekking per l’anello del percorso.
Si ricorda di verificare sempre le condizioni metereologiche prima di mettersi in cammino e di procedere con abbigliamento adatto.
Descrizione del percorso:
Per gli amanti delle lunghe camminate in montagna, consigliamo un giro completo in trekking dal Santuario della Madonna dell’Acero fino alle Cascate del Dardagna e poi fino al rifugio Cavone. Da qui fino al lago Scaffaiolo e poi in vetta al Corno alle Scale. Percorso sicuramente lungo, ma in grado di regalare una visione completa delle bellezze del Parco del Corno alle Scale.
- Sulla strada comoda e asfaltata che da Vidiciatico conduce al rifugio del Cavone troverete, sulla destra, il Santuario della Madonna dell’Acero (qui la posizione). Il santuario è raggiungibile da Lizzano anche per bus (qui gli orari). Suggeriamo una breve sosta (anche solo per riempire le borracce dalla fonte centenaria che sgorga poco a monte della chiesa) in questo luogo di pace e serenità, la cui origine risale ad un periodo compreso fra la fine del Cinquecento e l’inizio del secolo successivo. Sorse, come la maggior parte dei santuari della montagna, per la presenza su di un acero di un’immagine della Madonna che si cominciò e dire facesse miracoli (maggiori informazioni sul santuario nella sezione “Chiese e Santuari”).
- Dal santuario parte il sentiero C.A.I. 331 (qui il link del percorso) che conduce alle magiche sette cascate del Dardagna. Dopo una agevole passeggiata di poco più di mezz’ora nel sentiero che attraversa il bosco di pini e aceri scoprirete un angolo di paradiso, la pace del fiume e il suono dell’acqua caduta vi libereranno dallo stress immergendovi in una atmosfera di magia antica, in un luogo che immutato nel tempo racconta in silenzio il ciclo del mondo. Ai piedi della prima cascata troverete un’area pic- nic fornita di tavoli e griglie per pranzi nella natura.
- Procedete ora in salita, lungo il sentiero C.A.I. 333, per circa duecento metri, costeggiando il Dardagna e le sue splendide cascate fino all’innesto del sentiero C.A.I. 337, che alla vostra sinistra salirà ancora fino al rifugio del Cavone (qui la posizione).
- Una volta raggiunto il rifugio del Cavone e il suo pittoresco laghetto imboccate il sentiero C.A.I. 329 (qui la posizione) che per alcune centinaia di metri costeggia la strada asfaltata che conduce agli impianti sciistici.
- A un certo punto il sentiero procederà a sinistra, sulla strada sterrata che si abbarbica lungo la strada forestale delle Malghe e poi lungo il sentiero C.A.I. 129 fino a mostrare agli occhi dell’escursionista il maginifico lago Scaffaiolo, situato ai piedi del monte cupolino.
- A ridosso del lago Scaffaiolo (qui la posizione) si trova il rifugio Duca degli Abruzzi, primo rifugio alpino costruito in Appennino, nel 1878. Questo luogo è particolarmente consigliato per una piacevole sosta ristoratrice e un buon pasto.
- Poco sopra rifugio occorre proseguire a sinistra lungo il sentiero C.A.I. 00, o Alta Via dei Parchi, godendo dello splendido panorama sottostante, fino al Passo dello Strofinatoio.
- Qui prendete a sinistra lungo il sentiero C.A.I. 129, che conduce fino alla Vetta del Corno alle Scale e alla grande Croce di Ferro di Punta Sofia (posizione), da cui si può ammirare una vista senza eguali.
- Un centinaio di metri più avanti sul sentiero C.A.I. 129 troverete, a sinistra, l’imbocco del sentiero C.A.I. 335 (qui il percorso), che vi ricondurrà in basso fino al rifugio del Cavone. A questo punto, se siete stanchi, la fermata del Bus (qui gli orari) è un comodo modo per ritornare alla Madonna dell’Acero e poi a Vidiciatico, oppure è possibile tornare a ritroso lungo il sentiero 337, 333 fino al Dardagna e infine 331 fino alla Madonna dell’Acero da cui siete partiti.
- Published: 24 Aprile 2025
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